L'UNIversiTÀ

NUMERO ZERO: il bestseller quasi bolognese, da Tangentopoli alla Resistenza

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Il vostro sogno nel cassetto è scrivere l’editoriale del Corriere della Sera? O vorreste pubblicare inchieste da far invidia alle migliori penne de L’Espresso?  

O, forse, tutt’altro: siete più portati ad un giornalismo provocatorio e tagliente? Alla Marco Travaglio, per capirci.

Enrico Mentana è il vostro beniamino, e non potete rinunciare a tenere la televisione accesa su LA7, mentre fate cena.

Oppure, siete un po’ più vecchio stampo? Vi piace il giornalismo di una volta, il giornalismo fatto come si deve? Nella vostra camera, avete uno scaffale con una ventina di libri di Biagi e di Montanelli, che custodite come fossero un tesoro.

Insomma, vorreste diventare giornalisti?

Se questa è la vostra ambizione, non leggete Numero Zero: non lo comprate nemmeno, e continuate a coltivare il vostro sogno, perchè Numero Zero non fa decisamente per voi.

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La fauna della Biblioteca

“Io non mi trovo bene a studiare in biblioteca, ho bisogno di ripetere a voce”.

Chi pronuncia questa frase probabilmente intende studiare per davvero ma, così facendo, rinuncia ad uno spaccato di umanità incredibile e a tanti aneddoti da aggiungere al proprio repertorio.

La Biblioteca, prima di essere un edificio con tanti libri e qualche posto a sedere, è un habitat in cui prosperano le specie più diverse e i personaggi più strani.

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Biblioteca dell’Archiginnasio

Nel corso dei suoi matti e disperatissimi studi, l’universitario impara a distinguere le varie specie, il suo istinto di sopravvivenza gli suggerisce quali evitare e quali frequentare.

Questo processo di selezione è essenziale per non rischiare di cadere in trappole spiacevoli e per mantenere una vita studentesca sana e dignitosa (tradotto: difendere la già precaria salute mentale).

E quindi, è con gran piacere che L’UNIversiTÀ è lieta di fornirvi una guida essenziale per riconoscere alcuni degli esemplari più rappresentativi, personaggi topici con i quali prima o poi si avrà a che fare.

Parlavamo di posti a sedere e proprio la ricerca di questi ci conduce direttamente al primo, fondamentale personaggio: l’Esploratore.

L’Esploratore è la prima linea, l’avanguardia, il coraggioso mandato in avanscoperta a svolgere un compito essenziale: occupare una postazione (o più) da difendere a tutti i costi. I suoi nemici principali sono gli altri esploratori (la concorrenza è agguerrita) e le paroline magiche, esplosive e pericolose: “è libero questo?”. Per la sua missione, l’Esploratore è dotato di un armamentario di tutto rispetto: libri, foglietti, codici, giubbotti e una certa dose di faccia tosta.

Basta spostarsi di qualche posto e subito balza fuori un altro esemplare, anch’esso presente sin dall’apertura della biblioteca: il Sapientone.

Questa pericolosissima razza è composta molto spesso da dottorandi e ricercatori, gente che è oltre, che hagiàvistotutto e satutto. Il Sapientone si muove alla perfezione fra i libri e i corridoi della biblioteca lo esaltano come una pista da ballo; avendo venduto l’anima e abbandonato qualsiasi autentico rapporto umano, il Sapientone respira pagine, si nutre di saccenteria, unico carburante in grado di mantenerlo in vita. La macchinetta del caffè, indiscusso totem per ogni specie, è il suo luogo prediletto: qui lo si può ascoltare mentre sottolinea il fascino della caparra confirmatoria di un contratto del 1245 (il Sapientone “giurista” è semplicemente devastante).

Altri incontri alla macchinetta del caffè
Altri incontri alla macchinetta del caffè

Ma anche la carne vuole la sua parte e i cacciatori non mancano nemmeno in biblioteca. Anzi: prosperano. Il Cacciatore entra in sala studio e subito cerca con sguardo felino la preda da ghermire. Poco importa che vi siano posti liberi se questi non sono situati davanti o affianco l’obiettivo. Il Cacciatore lancia occhiate taglienti come coltelli, a volte si avventura nel terreno incerto del “piedino” e, se tutto va bene, azzarda anche il tivauncaffè?

Queste battute di caccia avvengono sotto il costante e deciso ticchettio dei Dattilografi, esemplari che scaricano la loro frustrazione sugli inermi tasti dei loro pc portatili (noncuranti che questo bombardamento possa infastidire qualcuno).

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Scienze della comunicazione: che cosa si studia?

“Bisognerebbe abolire alcune lauree inutili come quella in scienze della comunicazione”: sono queste le parole di Maria Stella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione nel corso di una puntata di Ballarò del 2011. Da allora non è cambiato molto e mentre si naviga su internet si leggono ancora lodevoli definizioni come scienze delle merendine o delle tubature, laurea facile e chi più ne ha più ne metta.

Io so perché so di non sapere” così diceva Socrate in suo celebre discorso. Una nozione che in molti non hanno ancora appreso, decantando verità assolute per celare una manifesta ignoranza, poiché chi da un giudizio negativo su scienze della comunicazione è proprio chi non ha alcuna idea di cosa si studi. Ed è proprio da qui che vogliamo partire svelando chi siano veramente questi mendicanti dell’arte del comunicare.

Dinamici, creativi, flessibili, autonomi, duttili, capaci di adattarsi a più mestieri e ancora esperti della parola, orale e scritta, futuri imprenditori manageriali, e possibili scrittori e giornalisti e persino editori: ecco i termini appropriati per parlare dei dottori e delle dottoresse in scienze della comunicazione, che possiamo far rientrare più semplicemente in tre campi principali: le relazioni pubbliche, la pubblicità e il giornalismo.

Per spiegare meglio da un punto di vista pratico, quindi, abbiamo deciso di dare la parola a chi ha intrapreso questo percorso culturale, nato all’incirca 10 anni fa, quando con l’avvento dei media, si è avvertita una forte necessità di esperti in comunicazione.

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Dublin, as I know it

Le antiche leggende sui lepricani, folletti abitanti dei boschi delle terre irlandesi, narrano di grandi tesori nascosti e custoditi alla sorgente degli arcobaleni che accompagnano le frequenti piogge. Quello che il mito non racconta, e che chiunque abbia vissuto quei posti il tempo necessario a coglierne l’incanto sa, è quanto la realtà, in questa piccola, verde isola superi l’immaginazione.
Perchè l’Irlanda non nasconde niente, e mostra, pur discreta, la meraviglia dei suoi paesaggi e della vita che racchiude a ogni viaggiatore l’abbia incrociata sul suo cammino.
Descriverne la magia attraverso gli occhi di uno studente Erasmus non rende giustizia alla pienezza di ogni esperienza che qui si vive. Ogni tentativo di non risultare banale è come scattare una fotografia di quegli spettacoli in cui la natura si oppone a ogni riproducibilità, e come una fotografia, il ricordo e il valore è proporzionale al tempo e alla distanza che la separa dall’istante che cattura.
Raccontare l’Irlanda oggi, mentre la vivo, mentre i giorni scorrono, è parlare a metà di un’avventura ancora non finita, guardare indietro e realizzare a pieno, solo adesso per davvero, che bisognerebbe esser folli a lasciarsela sfuggire, almeno prima di aver condiviso con lei il tempo di due semestri accademici nella città che dell’Irlanda è l’anima.

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L’ultima fatica di Eastwood: American Sniper.

“American Sniper” è un’opera di parte, ‘partigiana’ e di folle propaganda in salsa yankee. È la storia di un eroe Americano con la “A” maiuscola capace di risollevare le sorti della guerra: un allora giovane texano, Chris Kyle, interpretato da Bradley Cooper, cresciuto da un padre duro che, attraverso la straordinaria aggiunta tutta statunitense della figura del “cane pastore” inserita nel più classico binomio pecora-lupo, ha inculcato in lui e suo fratello i più tipici valori a stelle e strisce. Tira a campare come cowboy nei rodei di provincia fino a quando, spinto dalla personale ossessione per la protezione di chi ama e del suo Paese, e in seguito agli attacchi terroristici di Al-Qaeda che bussano prepotentemente alle porte delle allegre famiglie americane, decide di dover dare il proprio contributo arruolandosi nel temerario corpo militare dei Seal. Parte per il suo primo turno mostrando incredibili doti come cecchino, tanto da divenire il primo bersaglio per gli insorti, ponendogli l’appellativo di cecchino più letale della Storia dell’Esercito americano.

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Piazza Verdi: amore, odio o semplicemente Università?

 

Piazza Verdi
Piazza Verdi

Studiare a Bologna comporta una serie di regole scritte e non scritte da seguire, alcuni personaggi topici da incontrare e certi totem da scoprire.

Piazza Verdi è il primo, vero confronto a cui si è chiamati subito dopo aver ottenuto il badge universitario (con tanto di foto indecente che si conserverà a futura memoria).

Ma cerchiamo di capire che cosa sia questa piazza, questo simbolo della Bologna universitaria, croce e delizia della “vecchia signora dai fianchi un po’ molli”.

Sua maestà della saggezza a portata di click (meglio nota come “Wikipedia”) non ci è di grande aiuto. Alla voce “Piazza Verdi (Bologna)” l’Oracolo si limita a ricordarci che “Piazza Verdi, dedicata al musicista italiano Giuseppe Verdi, è una piazza di Bologna e si trova nel cuore della zona universitaria.” per poi aggiungere qualche altra indicazione stradale e un timidissimoLa Piazza, soprattutto in periodo estivo, è utilizzata per manifestazioni culturali all’aperto.” Stop. Nient’altro. Nulla riguardo alle quotidiane, e non solo estive, manifestazioni di umanità che quest’angolo di Bologna può offrire.

E allora torniamo alla domanda iniziale: che cos’è Piazza Verdi?

E il bello viene proprio qui: Piazza Verdi non esiste, esistono tante piazze, tante immagini che ognuno di noi tiene stampate in mente e che riappaiono immediatamente non appena si passa da quelle parti, si cita quel luogo.

Provate a chiudere gli occhi e pensate alla piazza: che cosa vedete?

Qualcuno potrebbe vedere branchi di enormi bestioni al guinzaglio o con birra di ogni tipo alle mani. Potrebbe condire il tutto con alcuni effetti speciali (come certi odorini non proprio raccomandabili).

Qualcuno dalla mentalità più pragmatica potrebbe pensare alla birra venduta anche a tarda notte e a basso costo (ma qui ci sono varie interpretazioni) da impavidi “commercianti” improvvisati che, sfidando le ordinanze del fu sceriffo Cofferati, sono la dimostrazione vivente di come le leggi della domanda e dell’offerta muovano il mondo. Birra ma non solo: audaci professionisti dell’accordo cercano in tutti i modi di rifilarti una bici o comunque qualsiasi altra cosa che ti faccia “viaggiare”, in tutti i sensi.

Qualcun altro ancora potrebbe obiettare che ahimé, anche nel 2015 la birra lascia dietro di sé una bottiglia: e questa non sparisce da sola se non la si butta nel cestino. E tante sono le bottiglie di vetro che tappezzano la nostra cara piazza subito dopo l’Apocalisse serale.

Altri più clementi potrebbero vedere in Piazza Verdi il punto di incontro per eccellenza, l’oasi di rifugio dopo tante ore passate in aula studio, con tanto di caffè liberatorio in compagnia.

Insomma: questa Piazza è nella mente di chi la osserva e prende forma, così come “gli abitanti” che la popolano, in maniera diversa in base alle esperienze personali e agli che ognuno le collega.  (altro…)

L’oroscopo dello studente

 

 

Ariete:  ilariete vostro solito iperattivismo post sessione invernale vi sta spingendo in un tunnel senza fondo. E  l’espressione “senza fondo” assume toni meno allegorici e più concreti se la riconducete allo stessa “senza fondo” delle bottiglie che vi scolate su Petroni il giovedì sera.  Tuttavia, a differenza di altri segni, più radicalmente lascivi, la vostra determinazione vi soccorrerà al novantesimo agli inizi di maggio. Quindi, per farla breve: potete continuare a spassarvela ancora per un                                   po’. Che fighi che siete, cavolo.

Toro: segno torouniversalmente riconosciuto come lungimirante, ci si aspetterebbe da voi un certo contengo. Questa primavera vi sta entrando nella camicia, nei vestiti, dappertutto. Sentite aria di libertà.  Consumatela però. Insomma, non la usate per gironzolare sempre negli stessi posti. Via Zamboni è un posto piccolo rispetto al mondo. Viaggiate. Se necessario, fatelo anche dentro voi stessi. Ma viaggiate, cazzo.

gemelliGemelli: segno speculare, segno della falsità. Almeno così dicono gli oroscopi meno credibili di “L’oroscopo dello studente”. Al contrario, noi crediamo, che la categoria dei gemelli, in questo post sessione, si divida in due sottocategorie:  quelli che dicono “no, rega, cioè anche se è ancora prestino, io comincio ad andare a sottolineare in biblio”,  e quelli che usano invece uno stile da bomber d’altri tempi “ rega, dopo il 25 Aprile inizio a dare n’occhiata”.         Ecco, gemelli, siate più coerenti: unitevi in un’unica grande categoria  gemellare “rega, dal 25 Aprile tutti in biblio a rimorchiare duro”.

cancroCancro: inutile negarlo, siete i più invidiati dello zodiaco. Non perché siate belli. Ma perché siete artistici. Pittori, potenziali scrittori, o semplicemente rapinatori seriali di stati facebook “acchiappa like”, voi avete comunque la stoffa di chi ha estro. Non parlerò del vostro post sessione esami, perché la vera domanda è : siete sicuri che il Dams non sia la vostra strada?

jLeone:  ogni anno, arrivati a questo periodo dell’anno, aspettate l’estate con la stessa dedizione con cui un gattino aspetta la scodella dei croccantini dal suo padroncino. Mi dispiace dovervi deludere, mancano ancora un centinaio di giorni. Quindi, forza, su, impostate la sveglia ad un orario che sia antecedente a quello in cui danno Beautiful su canale 5 e iniziate ad immergervi sul serio in questa Primavera.

vergineVergine: avete noia da vendere.  Il ciclico ritmo dei presagi astrali dice che  la vostra vita universitaria mostra la stessa dinamicità della routine di un impiegato statale in pensione la cui massima attività di brio è l’innaffiatura del giardino. Ecco, voi siete l’impiegato statale in pensione, il giardino è Piazza Verdi. Su, arricchite la vostra quotidianità con qualcosa di più articolato. Improvvisatevi venditori abusivi di birra oppure iniziate a frequentare lezioni di ingegneria chimica per ammazzare il tempo, però smuovetevi da questa cappa di staticità che vi gira intorno. Dalla giovinezza alla vecchiaia è un attimo.

bilanciaBilancia: il suono della sveglia non è la vostra musica preferita, avete ancora la playlist del telefono impostata sulla discografia di Pitbull che vi sparate in cuffia. Adesso, però, è ora di riaprirsi la possibilità di alcuni spazi di serietà. Vi consiglio lunghe passeggiate nei pressi dell’Archiginassio , la frequentazione di luoghi dediti allo studio e alla riflessione vi aiuterà a rituffarvi con meno trauma nel tunnel della vita ordinaria da studente.

scorpScorpione: ne sapete sempre una più del diavolo. Scommetto che alcuni vostri amici la mattina si svegliano e vorrebbero essere voi.   Non è che studiate molto, è che siete semplicemente meno stupidi degli altri. Che poi, non è sempre mica un vantaggio. Per questo post sessione, vi consiglio di acuire al massimo questa vostra capacità di prendere in giro i vostri simili con frasi del tipo “Ma ancora a studiare stai? Cavolo, quel manuale da 680 pagine che hai nelle mani io l’ho fatto in due giorni”. Ovviamente non sarà vero, voi dovrete ancora acquistare il volume, ma i vostri amici saranno colti da un senso di umiliazione grande e questo indubbiamente vi regalerà delle gratificazioni per dei giorni.

saggiSagittario: uffa, ma la smettete? Siete sempre troppo buoni.  Qualsiasi sia la proposta che gli altri hanno da farvi, voi direte sempre sì. Che si tratti di una festa da sballo al Cassero piuttosto che l’assistenza da fare ad un gruppo di alcolisti di studenti fuorisede, voi avete questa mania di fare compagnia ai vostri amici in qualsiasi situazione. Basta, smollatevi. In questo post sessione, vi consiglio una bella boccata di solitudine per capire cosa volete fare davvero voi e non la vostra sfigata combriccola.

capricornoCapricorno: vantarvi della vostra imperturbabilità e fortezza è una vostra caratteristica. Indipendentemente dallo stato in cui siete ridotti. Ecco, vi consiglierei un maggiore grado di onestà con gli altri, ma soprattutto con voi stessi. Tipo: se vi siete ritirati all’alba dopo aver percorso per 5 volte tutti i viali di Bologna cantando le canzoni di Albano e Romina in uno stato di ubriachezza palese, noi insistete la mattina dopo per autoconvincervi che siete freschi e lucidi per assistere alla lezione di meccanica. Perché no, non è così.

acquarioAcquario: avete un quid pluris difficile da non notare. E addosso portate sempre questa mania di dover gestire le situazioni, di dover controllare tutte le cose che vi circondano. Vi consiglio una bella gara di rutti in via Petroni. Insomma, prendersi poco sul serio è la prima regola alla base del prendersi sul serio. E dopo questa gara di rutti sentirete dentro un inevitabile senso di libertà pronto a pervadervi.

pesciPesci: di vostro siete un po’ timidi. Cioè dopo la prima birretta o la prima conversazione seria sul conflitto in medio oriente, acquistate una certa sicurezza con il vostro interlocutore.  Però vi voglio più spavaldi. Non ci sarà sempre qualcuno disposto a farci la prima domanda. E questa primavera ha luoghi, momenti, cazzate troppo belle per aspettare che qualcun altro ci porti dentro di loro.  Quindi, regola numero 1 del vostro manuale  contro la timidezza: cercate situazioni imbarazzanti di vostra volontà, senza attendere che qualcun altro ve le proponga per primo.

Mattarella, il Messia?

C’è chi ha detto di  aver visto  passeggiare nel cielo di Piazza Quirinale un numero di colombe superiore al normale il giorno dell’elezione,  c’è chi ha raccontato tutto con un bagaglio di particolari meno minuzioso, più scarso, ma in entrambe le chiavi di lettura, la faccia del racconto della nomina di Mattarella, a presidente della Repubblica, ha assunto i toni di un episodio tra il mitico e il salvifico.

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  La cosa curiosa infatti, forse tipica del nostro essere italiani e del nostro dover autorappresentarci le tutte le faccende che qui si consumano, è proprio questa rincorsa al senso, al perché escatologico di ogni avvenimento. Una rincorsa al senso, dicevo, che si attesa anzitutto nelle somiglianze, nei paragoni:

Sergio Mattarella ha da appena un mese dato inizio al suo mandato, ed è già il nuovo Papa Francesco. Ed è già l’uomo da cui ci si aspetta una sobrietà incorruttibile, un’ evangelico messaggio parzialmente laicizzato di speranza.  (altro…)

Perugia A/R. La nona edizione del Festival del Giornalismo

70a4f48abc55cee1b7084e3I buoni giornalisti scrivono ciò che pensano, i migliori quello che dovrebbero pensare i loro lettori.”
Come per dire che il giornalista dev’essere anche una professione volta ad educare. Si perchè, un po’ come un insegnante, il giornalista deve portare il lettore a volersi informare, deve dare una propria visione delle cose su ogni fatto ma allo stesso tempo fornire una chiave di lettura che riesca a far formare delle opinioni indipendenti a chi legge.

I buoni giornalisti scrivono ciò che pensano, i migliori quello che dovrebbero pensare i loro lettori.”


Dal 15 al 19 aprile si terrà il Festival Internazionale del Giornalismo o International Journalism Festival arrivato quest’anno alla sua nona edizione.

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25 YEARS LATER: il ritorno di Twin Peaks

Chi salirà sul Trono di Spade? La giovane Daenerys? Stannis Baratheon? Un Lannister? Le trame di Varys e Petyr Baelish non sono da sottovalutare, così come anche il coraggio e la spada di Jon Snow.  Chi salirà sul Trono di Spade? Molti fan rispondono con il nome di un personaggio, ma c’è anche chi sostiene che in realtà potrebbe non esserci una soluzione: forse un antico nemico sta arrivando, ed è destinato a travolgere le effimere ambizioni degli uomini. Chi salirà sul Trono di Spade? L’intera serie di Game of Thrones si incentra su questo punto interrogativo. Spostando le lancette del tempo indietro di 25 anni, un’ altra domanda tormentava milioni di telespettatori: chi ha ucciso Laura Palmer?

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