“Io non mi trovo bene a studiare in biblioteca, ho bisogno di ripetere a voce”.

Chi pronuncia questa frase probabilmente intende studiare per davvero ma, così facendo, rinuncia ad uno spaccato di umanità incredibile e a tanti aneddoti da aggiungere al proprio repertorio.

La Biblioteca, prima di essere un edificio con tanti libri e qualche posto a sedere, è un habitat in cui prosperano le specie più diverse e i personaggi più strani.

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Biblioteca dell’Archiginnasio

Nel corso dei suoi matti e disperatissimi studi, l’universitario impara a distinguere le varie specie, il suo istinto di sopravvivenza gli suggerisce quali evitare e quali frequentare.

Questo processo di selezione è essenziale per non rischiare di cadere in trappole spiacevoli e per mantenere una vita studentesca sana e dignitosa (tradotto: difendere la già precaria salute mentale).

E quindi, è con gran piacere che L’UNIversiTÀ è lieta di fornirvi una guida essenziale per riconoscere alcuni degli esemplari più rappresentativi, personaggi topici con i quali prima o poi si avrà a che fare.

Parlavamo di posti a sedere e proprio la ricerca di questi ci conduce direttamente al primo, fondamentale personaggio: l’Esploratore.

L’Esploratore è la prima linea, l’avanguardia, il coraggioso mandato in avanscoperta a svolgere un compito essenziale: occupare una postazione (o più) da difendere a tutti i costi. I suoi nemici principali sono gli altri esploratori (la concorrenza è agguerrita) e le paroline magiche, esplosive e pericolose: “è libero questo?”. Per la sua missione, l’Esploratore è dotato di un armamentario di tutto rispetto: libri, foglietti, codici, giubbotti e una certa dose di faccia tosta.

Basta spostarsi di qualche posto e subito balza fuori un altro esemplare, anch’esso presente sin dall’apertura della biblioteca: il Sapientone.

Questa pericolosissima razza è composta molto spesso da dottorandi e ricercatori, gente che è oltre, che hagiàvistotutto e satutto. Il Sapientone si muove alla perfezione fra i libri e i corridoi della biblioteca lo esaltano come una pista da ballo; avendo venduto l’anima e abbandonato qualsiasi autentico rapporto umano, il Sapientone respira pagine, si nutre di saccenteria, unico carburante in grado di mantenerlo in vita. La macchinetta del caffè, indiscusso totem per ogni specie, è il suo luogo prediletto: qui lo si può ascoltare mentre sottolinea il fascino della caparra confirmatoria di un contratto del 1245 (il Sapientone “giurista” è semplicemente devastante).

Altri incontri alla macchinetta del caffè
Altri incontri alla macchinetta del caffè

Ma anche la carne vuole la sua parte e i cacciatori non mancano nemmeno in biblioteca. Anzi: prosperano. Il Cacciatore entra in sala studio e subito cerca con sguardo felino la preda da ghermire. Poco importa che vi siano posti liberi se questi non sono situati davanti o affianco l’obiettivo. Il Cacciatore lancia occhiate taglienti come coltelli, a volte si avventura nel terreno incerto del “piedino” e, se tutto va bene, azzarda anche il tivauncaffè?

Queste battute di caccia avvengono sotto il costante e deciso ticchettio dei Dattilografi, esemplari che scaricano la loro frustrazione sugli inermi tasti dei loro pc portatili (noncuranti che questo bombardamento possa infastidire qualcuno).

Ma non è l’unico sottofondo di questo mondo animale. La giungla bibliotecaria non sarebbetale senza i Telefonisti. Alcuni di loro scappano, fuggono (magari con tanto di tacchi) con il telefono in mano ed evadono dalla sala studio. Altri, meno timidi, ci tengono a far conoscere le loro storie e la loro vita a tutti, ad alta voce: tutti in ascolto.

Il sottobosco è animato dai bisbigli e dalle risate (più o meno) soffocate dei Burloni; ma nemmeno questi suoni possono distrarre i Sognatori dal loro torpore. Il Sognatore è colui che ha fiducia nel Mondo e crede che per studiare sia sufficiente il semplice recarsi in biblioteca. Fermamente convinto che per semplice “osmosi” l’aria da studio del luogo si vada a tramutare in pagine lette, il Sognatore vive tranquillo, si guarda intorno, si concede una bella pausa e poi sì, una sigaretta e un caffè non si rifiutano mai. Questo simpatico esemplare esce dalla biblioteca con una invidiabile serenità, sicuro di aver atto il suo dovere. Serenità difficilmente presente il giorno prima dell’esame.

Non solo suoni: la Biblioteca è un mondo di odori e il Profumato è lo specialista del settore. Il Profumato preferisce mantenere la sua genuina fragranza e si oppone fermamente alle diavolerie della vita moderna come acqua e sapone. Nonostante rischi di essere circondato da sguardi terrorizzati e nasi sofferenti (oppure generi una sorta di “tabula rasa” intorno, con immediato abbandono dei posti vicini) il Profumato continua, fiero e determinato, la sua opera.

E poi ci sono loro: gli Inquisitori, carichi di odio e disprezzo, cacciatori più “morali” che “carnali”, dispensano occhiate cariche di rimprovero e accumulano acredine e frustrazione. Perché in biblioteca sistudiamicasigioca!

E infine, e li abbiamo già citati, Quellichestannoacasa: questo elenco li terrorizza e preferiscono starne alla larga.

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Aula studio di Palazzo Paleotti

Eppure la Biblioteca è una palestra di vita, un universo ricco e profondo, carico di entusiasmi e speranze.

Una Biblioteca universitaria è una fabbrica maldestra, più o meno seria, luogo “fresco” che si nutre di futuro: è un peccato non viverla, almeno un po’ (senza abusarne!).

Questo elenco è solo uno dei tanti possibili e non ha alcuna pretesa di essere esaustivo. Dividere il mondo in categorie è un gioco, a volte divertente ed efficace, ma pur sempre un gioco.

 Va bene ma, detto ciò: chi mi tiene un posto?

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Alessandro Milito
Questa persona, nata 24 anni fa a Crotone (in Calabria, in fondo a destra), generalmente è logorroica e difficilmente evita di parlare e gesticolare. Il suo principale problema è parlare di se stesso: ne è totalmente incapace. Potremmo dire che ha conseguito la Maturità classica e questo lo ha portato all'originale scelta di studiare Giurisprudenza a Bologna e laurearsi. Scrive sin da quando perse un giochino a sei anni (trovato negli ovetti di cioccolata): la ricerca di quell'oggetto fu il suo primo capolavoro letterario. Da allora condivide le sue paranoie e insofferenze così. Gli piace credersi di sinistra, se questo sia vero o no è un quesito che lascia ad altri.
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