Che giorno è il giorno dopo dei siciliani onesti? Il giorno dopo è sempre il figlio del giorno prima e non si può cancellare in una sola buona dozzina di ore il sapore amaro di quest’altra speranza che  muore. Ma ho sentito frasi troppo gravi per dargli il mio lasciapassare ad esistere: “è finita”, “non bisogna credere più a niente”. Svegliamoci. L’unico modo per consentire a Pino Maniaci di essere ancora un eroe è dargli ancora il potere di farci crollare tutto come se lui fosse il rappresentante di quel tutto. Pino Maniaci, a quanto pare, non era l’uomo modello dell’antimafia. Ma l’antimafia non è un solo uomo. L’antimafia è il giornalista che fa il suo dovere, ma è anche l’insegnante che educa al rispetto di una norma di legalità, è un consigliere che vigila sul territorio, ma è anche un ragazzo che non accetta la raccomandazione per quel concorso pubblico. È vero, siamo stanchi. Siamo stanchi di sentirci presi in giro dai galantuomini della legalità che  sono intrisi fino al collo di compromessi e mazzette e si sono permessi di venirci a fare la morale per anni. Ma che vogliamo fare? Vogliamo buttare via  quello che siamo diventati anche grazie a questi  esempi? L’inceppo del sistema sta qui: Pino Maniaci sarà anche un falso, ma l’impegno con cui noi lo abbiamo seguito era vero. Noi e la nostra crescita morale rimangono vere a prescindere dai personaggi che possono avere costellato ed alimentato il percorso. E questo ce lo dobbiamo ricordare perché altrimenti ci sentiremo  derubati della nostra storia.  Aver creduto in un giornalista che si professava libero da qualsiasi mafia ci ha fatto crescere come uomini liberi. Ci ha fatto praticare una scelta tra il bene ed il male, tra chi volevamo sentire e chi volevamo mettere a tacere. E questo dato rimane come tassello della nostra identità ideologica. Che lui poi si sia rivelato un sempliciotto che non possedesse un’idea vera della giustizia, questo è un fatto che lo debilita nella sua individualità di uomo e di professionista. Ma non ci può ledere. Ci può deludere.

Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria perché sono in corso indagini accurate ed è inutile professare condanne prima del tempo. Ma ciò che emerge dalle intercettazioni è così lampante che sarebbe anche un po’ ipocrita non formulare quantomeno giudizi personali.  A Pino Maniaci voglio solo dire che per essere eroi ci vuole una certa stoffa. Cioè si può giocare a fare tanti mestieri, però per quello dell’eroe o ci nasci o ci muori. Ed inventarsi paladini della giustizia senza avere chiaro il concetto di giustizia corrisponde a giocare a fare il medico senza avere chiaro il concetto di salute o di malattia. E ci si può ammalare facilmente quando non si hanno chiari i concetti e soprattutto quando si cerca di confonderli agli altri.

Detto questo, gli rendiamo merito per il valore aggiunto al territorio con alcune delle sue importanti inchieste. Anche se non sappiamo a quale prezzo di dignità gli siano costate.  Ma diciamo che oggi non siamo proprio in vena di ringraziamenti, quindi non ci dilungheremo nell’ elenco.  L’elenco degli altri eroi invece, quelli veri,resizeè lungo. E oggi rileggeremo con piacere solo quello.

 

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Alessandra Arini

Alessandra Arini

Vengo da Trapani, vivo a Bologna, ma vorrei stare a Roma. Studio giurisprudenza, sogno di trasferirmi alla facoltà di Lettere, ma il mio vero desiderio è essere una studentessa di Filosofia. Improvvisatrice professionale di articoli di tuttologia, ma anche appassionata stravagante di poesia e di altri dilemmi. Insomma, una contraddizione vivente che spera di dilettarvi con i suoi pensieri sul mondo e sul corso delle cose.

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