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QUAL E’ L’ECONOMIA CHE VOGLIAMO REALMENTE?
-LA VICENDA SNAM E LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO-

Se vi dicessi che molte realtà del centro e sud Italia stanno combattendo contro un mostro voi come reagireste? Probabilmente molti di voi, credendomi pazza, chiuderanno il link e torneranno a fare qualcosa di più importante, ma a chi volesse continuare la lettura consiglio di tenersi forte, perchè il mostro di cui stiamo parlando esiste davvero e probabilmente striscerà sotto i piedi di migliaia di cittadini italiani: si chiama “Rete Adriatica”.
E’ la società SNAM RETE GAS promotrice di questo progetto: un metanodotto che si snoderà da Massafra (TA) a Minerbio (BO) con annessa centrale di compressione a Sulmona (AQ), un gasdotto da un’enorme portata attraverserà l’Appennino minacciando costantemente non solo i cittadini residenti nei territori oggetto, ma tutta l’Italia.
Il progetto lanciato nel 2004 ha subito catturato l’attenzione e il dissenso di migliaia di cittadini: il gasdotto, infatti, andrebbe ad attraversare 3 Parchi Naturali nonchè 21 aree protette, rischiando di comprometterne l’ecosistema e la biodiversità. Non dimentichiamo, inoltre, che quest’opera inizialmente collocata lungo la fascia adriatica è stata poi spostata nella zona appenninica, a causa dell’elevato grado di urbanizzazione della zona costiera, andando a coinvolgere anche alcune delle zone più sismiche d’Italia: il tratto Sulmona (AQ) – Foligno (AQ) infatti è ad elevatissimo rischio sismico,di primo grado, come in generale il tratto abruzzese collocato a ridosso della faglia del monte Morrone.
Come avete ben compreso l’impatto ambientale di quest’opera è enorme e pericoloso: collocare un gasdotto al di sotto di una zona sismica di primo grado equivale a dire continuo rischio di esplosioni, possibilità di dissesto idrogeologico, possibilità di perdita di aree naturali, aree protette e luoghi di interesse archoelogico, storico e artistico, per non parlare del livello di salubrità dell’aria che riceverebbe un notevole peggioramento a causa delle emissioni.
A questo punto bisogna chiedersi: qual è l’economia che vogliamo realmente? E’ un’economia basata sulla distruzione o sulla costruzione distruttiva forse? Oppure è un’economia “umana” rispettosa degli esseri umani e del pianeta nel quale viviamo, rispettosa dei diritti delle persone e non asservita solo ed eslcusivamente al “dio denaro”? Io credo in quest’ultima e penso che tutti gli esseri umani dovrebbero farlo, ma non perchè ciò sia soltanto giusto da un punto di vista “naturale” per così dire, ma anche e soprattutto perchè l’economia, come il denaro, sono nostre invenzioni, ed è proprio quando una tua invenzione inizia ad essere indipendente da te che diviene un mostro fuori controllo. Questo progetto è stato, oltretutto, dichiarato di interesse comunitario nel 2013, dichiarazione che mostra chiaramente la posizione europea in merito, una posizione menefreghista a dir poco di un’Europa che ha costruito il suo impero con le speranze di alcuni grandi maestri e l’ha distrutto con il materialismo di alcuni piccoli leaders.
Ovviamente, neanche il nostro caro premier sta affrontando la questione con la dovuta serietà: grazie allo “Sblocca Italia”, infatti, l’opera andrebbe ad essere considerata come rientrante nelle “infrastrutture dedicate al trasporto, rigassificazione e allo stoccaggio sotterraneo del gas in programma in Italia, comprese quelle di servitù per l’Europa che attraverserebbero il nostro Paese”: una dichiarazione di guerra praticamente al suo stesso popolo.
Attualmente il pendolo di fuoco è sospeso tra l’intransigenza della multinazionale non disposta a considerare altri tracciati disponibili e le legittime richieste di tutela da parte di cittadini e Istituzioni locali.
Vi starete, a questo punto, sicuramente chiedendo quali benefici possa apportare un’opera così impattante al nostro Paese, veniamo pertanto, ad affrontare un’analisi sia in termini economici che in termini di rischiosità dell’opera: il metanodotto, innanzitutto, trasporeterebbe il gas proveniente dall’Azerbaigian principalmente, un Paese dalle ripetute violazioni di ogni tipo di diritti umani. Come afferma Gianni Rufini, Presidente di Amnesty International: “Dietro l’immagine ostentata dal governo di una lungimirante, moderna nazione c’è uno stato in cui regolarmente e sempre più le critiche incontrano la repressione governativa. Giornalisti, attivisti politici e difensori dei diritti umani che osano sfidare il governo vanno infatti incontro ad accuse inventate, processi iniqui e lunghe pene detentive. Almeno 20 tra giornalisti, avvocati, attivisti dei movimenti giovanili e oppositori sono stati arrestati e condannati nei 12 mesi che hanno preceduto l’inizio dei Giochi europei. Alla vigilia della cerimonia inaugurale, ci è stato impedito di entrare nel paese. Lo stesso è accaduto a giornalisti del Guardian, di Radio France International e della tedesca Ard” – dice Rufini. Un Paese, dunque, dalle responsabilità molto gravi, che con quest’opera non faremo altro che arricchire: l’Italia, invece, verrà utilizzata come servitù di passaggio con l’assunzione di tutti i rischi che abbiamo sopra enunciato e, nel frattempo, dovrà sostenere gli irrimediabili danni economici causa espropriazioni e mutamenti delle destinazioni d’uso di molti fondi, alcuni dei quali gravati anche da usi civici. L’Italia, in sintesi, devasterà il proprio territorio compromettendone le peculiarità ambientali, geologiche, storiche, artistiche; metterà in pericolo la salute dei propri cittadini collocando un simile mostro in aree decisamente incompatibili con l’opera; finanzierà Paesi in cui la repressione e le violazioni dei diritti umani sono all’ordine del giorno, nonchè, multinazionali senza scrupoli, e tutto questo, per guadagnarci poco o niente, divenendo un tavolo d’affari per la ricchezza di pochi. IO NON CI STO! E se anche tu, che hai avuto pazienza di leggere questo articolo, la pensi come me per favore condividi, parla di questa vicenda con i tuoi amici e parenti, renditi conto che il Pianeta è la cosa più importante che abbiamo e dobbiamo preservarlo da questi soprusi! #iononcisto #nosnam #notubo

Illustrazione: Davide Mancini aka DARTWORKS-drawstory
https://www.facebook.com/DARTWORKS-drawstroy-103674446354364/?ref=ts&fref=ts

Link di approfondimento:

http://atlanteitaliano.cdca.it/conflitto/gasdotto-rete-adriatica-brindisi-minerbio-e-centrale-di-compressione-di-sulmona

https://sulmonambiente.wordpress.com/

https://www.facebook.com/Studenti-notubo-467154420141659/?ref=ts&fref=ts

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Grazia Di Cesare

Grazia Di Cesare

Mi chiamo Grazia Di Cesare sono abruzzese, ho 23 anni e frequento il quinto anno della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna. Scrivere è una delle mie passioni più grandi sin da piccola, amo il giornalismo d'inchiesta e d'attualità. Mi piace leggere, viaggiare sono una curiosa per natura, amo la natura e mi piace l'avventura e scoprire sempre posti, cose e persone nuove.

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