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Questi giorni di vacanza sono, per me, giorni in cui posso approfittare del mio angolo preferito della casa, ovvero la soffitta, per cercare ricordi tra gli angoli polverosi, sfogliare album di fotografie che sanno di vecchio ma rinnovano un dettaglio  ad ogni osservazione più attenta, meno frettolosa. Scoprire libri che fino ad ora non esistevano ai miei occhi. È capitato, così, di imbattermi in una poesia bellissima di Ungaretti, uno di quegli autori essenziali, schietti, di poche parole se non quelle giuste, nessun fronzolo né decoro barocco come contorno. Nel “Commiato” vi è la sua dichiarazione di poetica. Ecco cosa scrive:
“Gentile
Ettore Serra
Poesia
è il mondo l’umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento.
Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso.”
Ho riletto questi versi prima velocemente, perché quando hai fame di qualcosa, tendi ad ingurgitare tutto con veemenza, senza godere dei sapori. Poi, oramai sazia, mi sono concessa un bis culinario/letterario, stavolta prestando attenzione alla religiosità di quelle parole. Cos’è la Poesia?
Ognuno di noi cammina per strada tra la gente, preso da chissà quali pensieri, quanti problemi che schiavizzano la mente. Ognuno di noi si perde tra le frasi formali da cui dovrebbe trasparire la gentilezza, ed invece emerge solo un freddo distacco. Non c’è tempo per perdersi – ritrovarsi in qualcosa di semplice quanto profondo; fermarsi solo un momento a pensare che quello che ci stanno facendo è privarci del privilegio di indossare lenti colorate per guardare le cose da varie prospettive, senza cadere nel circolo vizioso delle ipocrisie. Poesia è il mondo perché è la ricerca di una verità che è generale in quanto non  inquinata dalle nostre convinzioni che, spesso, con prepotenza, vogliamo estendere agli altri. Poesia è l’umanità perché è il rispetto della bellezza, qualsiasi essa sia per noi e per gli altri, e quando tu rispetti la bellezza ne capisci anche la diversità e la difendi. In questo modo, ti dimentichi anche che, purtroppo, nel vocabolario esistono termini come “xenofobia, omofobia, maschilismo, terrorismo, bullismo,egoismo”.
Molto spesso, poi,  ci capita di sentirci incompleti, di entrare in quel vortice letale di insicurezze/ansie/dubbi che finiscono con il farci avvicinare a cose/persone che, con il tempo, diventano dei vampiri energetici e ci levano via linfa vitale. Poesia è la nostra vita quando, però, riconosciamo che, per non ammazzare il nostro io, dobbiamo riappropriarci del concetto di resistenza, che indica il considerarsi giunchi che, seppur provati dalle vicende spiacevoli, piuttosto si piegano ma non si spezzano.
La Poesia è anche “la limpida meraviglia di un delirante fermento”: la confusione non è negativa. Capita che ci si senta confusi, a volte, e si interpreta questa confusione come disorientamento. La confusione nasconde invece il nostro essere pronti a fare la muta. Dopo un evento abbastanza decisivo, si rivalutano il nostro atteggiamento, le parole, le azioni. Si raggiunge un nuovo livello di comprensione di se stessi, delle nostre potenzialità. Darsi per scontati è il suicidio della vita che, di per sé è evoluzione, cambiamento. Cambiare non significa tradirsi, bensì scoprire altri lati di noi stessi, ancora ignoti. La Poesia scava in questa confusione e ne ricava ispirazione.
Più di tutto, però, la Poesia è “una parola scavata come un abisso”: “diventa ciò che sei”, dicevano i greci. A volte il senso delle cose muta perché siamo noi a deciderlo; ci avvaliamo dell’arte della maieutica per tirar fuori  qualcosa che nascondiamo, per paura che scoprirci troppo ci renda invulnerabili. Ricercare La parola – qualunque essa sia, per noi – ci salva dalla meccanica ripetizione delle cose che genera noia e, a poco a poco, rallenta i battiti del nostro cuore, spegnendoci.
Ecco, questa per me è la Bellezza.

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Ivana Matarazzo

Ivana Matarazzo

Mi chiamo Ivana e studio Lettere Classiche. Sono una sognatrice con i piedi ben piantati per terra e la testa per aria, un'ottimista per natura e per necessità, una persona tanto sensibile quanto permalosa. Amo leggere, scrivere, osservare, viaggiare per un mondo reale e fantastico, recitare; amo i gatti, l'arte, la letteratura, il cinema, la fotografia; amo le persone schiette, oneste, imprevedibili, determinate e solari; amo le domande fatte al momento giusto e i silenzi, quando le parole non servono.

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