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Ebbene il referendum sul mare si farà! La Corte Costituzionale ha così ammesso il quesito referendario che permetterà ai cittadini italiani il 17 aprile 2016 di poter esprimere il proprio voto in merito alla abrogazione o meno della disciplina, così modificata dalla Legge di Stabilità 2016.
Essa prevede che i titolari di permessi di perforazione, coltivazione e ricerca di idrocarburi entro le 12 miglia possano proseguire le loro attività senza scadenza sino alla “durata della vita utile del giacimento” – fermo restando il limite delle 12 miglia per la concessione di nuovi permessi. Una vera esenzione privilegiata che permetterà alle società, già operanti nel settore energetico fossile ed in possesso di permessi in Italia, di protrarre senza scadenze le proprie attività nei nostri mari, se non interverrà in sede referendaria una volontà decisa e compatta di tutta la società civile. Ci troviamo dinanzi ad una pluralità di attacchi non solo contro l’ambiente, ma anche contro la salute dei cittadini e l’economia di molte zone: le trivellazioni, infatti, comporterebbero nelle zone interessate una concentrazione di sostanze nocive e cangerogene rinvenibili nell’aria, nella terra e nelle acque come l’idrogeno solforato (H2S), nitrati (NOx), i composti organici volatili (VOC), gli idrocarburi policiclici aromatici (PAH), nanopolveri pericolose, alcune delle quali possono provocare modificazioni genetiche non di poco rilievo. Questo dato, com’è facile intuire, si ripercuoterà negativamente sulla salute dei cittadini, sulla qualità del cibo che mangiamo e dell’aria che respiriamo, senza tener conto della possibilità molto alta che si verifichino incidenti tali da poter compromettere interi ecosistemi.
Uno studio dell’Ispra, inoltre, ha accertato la dannosità della cosiddetta “airgun” una tecnica di ricerca petrolifera particolarmente impattante per il sistema marino in quanto danneggia irrimediabilmente il sistema immunitario di organismi acquatici, impedendone la riproduzione.
E’ pertanto vitale votare per l’abrogazione di questa disciplina sia in negativo, per evitare che il legislatore rimuova il limite delle 12 miglia dinanzi a una volontà popolare contro l’estensione delle esenzioni, sia in positivo, perché il Ministero non prosegua con la concessione di permessi entro i parametri e concentri politiche e risorse verso fonti di energia sostenibili e rinnovabili.

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Grazia Di Cesare

Grazia Di Cesare

Mi chiamo Grazia Di Cesare sono abruzzese, ho 23 anni e frequento il quinto anno della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna. Scrivere è una delle mie passioni più grandi sin da piccola, amo il giornalismo d'inchiesta e d'attualità. Mi piace leggere, viaggiare sono una curiosa per natura, amo la natura e mi piace l'avventura e scoprire sempre posti, cose e persone nuove.

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