– Almeno un’intervista me la rilasci?

– Un’intervista a lui?

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– E Astor che fine ha fatto?

– Lui è Gogò

– Ma vanno d’accordo?

Tutti molto. Tutti tranne Connor. Lui non va d’accordo con nessuno!

E come mai? E’ scontroso?

No. E’ in un uovo. Ho conosciuto

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Maru Barucco durante il liceo, nella nostra città, Siracusa. Città che ci ha fatto scappare entrambe, ci ha plasmato. La prima volta che l’ho vista suonare eravamo a casa sua. Una chitarra e un pezzo rock: il ciuffo dei capelli era più presente di adesso. L’ultima volta che l’ho sentita suonare era nostra ospite alla festa de l’UNIversiTÀ: apriva il concerto de L’officina della Camomilla.

Certo che è difficile fare domande a qualcuno che si conosce bene

Certo che è difficile risponderti con racconti che conosci a memoria

Cosa vorresti che fossero le tue canzoni: messaggi, battaglie, storie?

La premessa più grande da fare è che ci tengo a scrivere di qualsiasi cosa. Ho scritto una canzone per una mia amica, per chiederle di restituirmi i miei stramaledetti pantaloncini del pigiama (mai tornati). Ho scritto di Astor. Ho scritto ovunque: sui treni, su un bus (con la nausea), davanti ad altri e sola come un cane. Se ho avuto la necessità di scrivere è stato solo per divertirmi; ed è per questo che cerco di dare più immagini che parole: per far divertire chi mi ascolta. Prendi una canzone come Via Oberdan. E’ uno di quei pezzi che ho scritto con molta spensieratezza ma è abbastanza pesante. Un pezzo di piombo. “Stare con te era come starnutire in una biblioteca, meglio star zitti che chiedere scusa”: un’immagine così strana lascia il sorriso, credo, spero.

Io trovo molto divertenti anche le tue canzoni più “pesanti”. Il “treuomini e una gamba” mi diverte ancora moltissimo. A Io l’anello in legno non te l’ho mai restituito, però una canzone non me l’hai scritta.

Non ti ho mai scritto una canzone? E tu che ne sai? Ci sono tutti nei miei pezzi. E gli anelli, tra l’altro, sono cose che non devono essere restituite. I pigiami sì.

La canzone a cui sei più affezionata? Ninì Raccontaci un po’ il perché Perchè è il primo pezzo che sono riuscita a scrivere con un’altra persona. Non mi era mai capitato di scrivere a quattro mani.

Tornando alle curiosità,, toglimi un dubbio: perchè il titolo “senzaemme”?

Senzaemme è il primo pezzo che ho scritto in italiano. Non avevo ancora del tutto conosciuto l’ukulele, era completamente un altro periodo. Il titolo viene da un errore del t9 del cellulare. Aggiungeva sempre una “m” alla fine di ciò che inviavo. La m era proprio accanto all’invio. Ed ero sempre costretta a correggermi, dicendo “senza m”, ed è l’ultima cosa che ho scritto ad una persona che pareva essere importante

Non indaghiamo oltre: non facciamo mica rotocalco. Dicci quando torni da noi a Bologna e quando potremo sentire il tuo nuovo disco.

Il disco uscirà dopo luglio, tutti i brani che ho deciso di inserire hanno in comune il fatto di essere stati scritti in un periodo molto sereno in questi anni a Cremona. E’ prodotto da Davide Di Rosolini. A Bologna… datemi il tempo di finire quest’esame e torno!

maru

Fabiana Maraffa

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Faccio parte di Sinistra Universitaria dal mio primo anno (da fuorisede!!). Con la scusa di essere "responsabile comunicazione" mi hanno messa a smanettare dietro questo blog e sono diventata un po' più nerd! Perdonatemi se non è perfetto: studio Giurisprudenza!
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