Che tu sia uno studente di sociologia, giurisprudenza, economia, lettere o quant’altro: usa la tua arte, usa la tua scienza, dai la tua opinione. #Lavediamocosì vuole essere un laboratorio di partecipazione attiva e alternativa.
Storicamente Piazza Verdi è la Piazza degli Studenti. Nei secoli ne abbiamo plasmato forma e funzioni. Storicamente Piazza Verdi è un luogo di conflitto: politico, ideologico, tra Comune e collettivi, tra cittadini e movida, tra chi richiama la sicurezza e chi urla contro la militarizzazione della zona. Storicamente, perchè dal 1560, Bologna vive la contradditoria tensione tra studenti e residenti: scoppiano i primi contrasti con la cittadinanza. Muore uno studente. Negli ultimi mesi, lo scontro sembra esacerbato. Così lo dipingono i giornali locali, così lo vivono i residenti, tale lo percepiscono gli studenti. Quale scontro?
Mi ci è voluto del tempo per approcciarmi al tema: tempo per informarmi, per leggere e per ascoltare. Non potevo infatti arrendermi alle opinioni unilaterali, asciutte e sterili che leggo sui social network o ascolto tra amici. La mia era una di queste opinioni sterili.
Con gli amici di Sinistra Universitaria, da studenti e da attivisti, ci siamo quindi posti una semplice domanda: cosa possiamo fare? La risposta tuttavia, come spesso accade, doveva essere preceduta da un’altra domanda: quale è il problema? Ci sono troppi attori sociali all’interno della ZonaU per arrogarsi il diritto di definire il problema, esclusivamente dal proprio piccolo angolo di mondo.
In un primo momento ci siamo rivolti alla Amministrazione Comunale, invitando l’assessore Matteo Lepore (Qui per vedere l’intervento) a discutere con noi della realtà in cui viviamo tutti i giorni. Il 29 Settembre lanciavamo il nostro progetto: #lavediamocosì. Il progetto non l’abbiamo pensato a tavolino. Il progetto nasce da sè, nasce da un’esigenza di risposte. La vediamo così rappresenta in uno slogan il percorso che vogliamo intaprendere: gli studenti universitari e la loro zona, la loro visione di un luogo che non è come vorrebbero, la loro visione al di là di qualsiasi appartenenza politica o ideologica. Abbiamo proposto nuove modalità per migliorare il rapporto studenti-residenti, tra cui la cittadinanza studentesca e il consigliere studentesco aggiunto al Consiglio Comunale.
La soluzione tuttavia non può e non deve passare esclusivamente dalle nostre mani. Non sarebbe la soluzione corretta nè sarebbe di per sè efficacie, non riuscendo ad abbracciare il prisma di realtà che durante la giornata incidono su piazza Verdi: sono cooperazione e dialogo l’unica via per superare i limiti di angolazione di ognuno.
E’ così che #lavediamocosì vuole un salto di qualità. Forse Piazza Verdi e la Zona Universitaria non hanno bisogno di una “chiamata alle armi“, bensì di una chiamata alle arti.
Che tu sia d’accordo con me o contro di me, che tu sia un mio caro amico o la persona che ritiene che la gente come me possa essere solo estrinsecazione del male: usa la tua arte, usa la tua scienza, dai la tua opinione. Che tu sia uno studente di sociologia, giurisprudenza, economia, lettere o quant’altro: usa la tua arte, usa la tua scienza, dai la tua opinione. #Lavediamocosì vuole essere un laboratorio di partecipazione attiva e alternativa.
Vediamoci insieme, con le competenze tecniche che l’AlmaMater può offrire, per ascoltare e imparare. Vediamoci per dire: la nostra zona, noi studenti, la vediamo così!
Il passo successivo potrà essere uno solo: coinvolgere gli altri attori della zona. Chiedere al Comune e all’Università, a residenti e commercianti, di vederci TUTTI intorno ad un tavolo caffè. In primo luogo per capire quale è il problema di cui discutiamo e solo dopo per capire come risolverlo o, meglio, affrontarlo.
Fabiana Maraffa
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