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Perché hai scelto Tournai per l’Erasmus? È la domanda ricorrente ogni volta mi capiti di raccontare della mia esperienza. Infatti Doormik, rinominata così dai fiamminghi, residenti nell’area più a nord est del territorio, non è proprio quella che si direbbe una grande metropoli e non è neppure nella cerchia della 4 città più conosciute della zona belga-francofona, tra cui si trovano Louvain, Liege, Mons e Charleroi, importante scalo per chi arriva dall’estero. Eppure a distanza di 3 anni dalla fine del mio viaggio, sono convinta che la mia scelta sia stata azzeccata, non solo perché ho scelto l’università più adatta per il mio percorso, ma anche perché Tournai, una piccola e caratteristica cittadina attraversata dal fiume dell’Escaut, che la divide due parti, si è rivelata una come una realtà tutto da scoprire.

A Tournai, a soli 9 km dal confine francese e da Lille, vivono poco più di 140.000 persone e, sebbene la maggior parte degli abitanti siano belga, non è difficile ritrovarsi a chiacchierare in uno dei tanti piccoli pub sul lungo fiume con qualche francese, anche se riconoscerli per uno straniero è quasi impossibile. L’accent è ancora tra le parole che mi faranno sentire ignorante davanti ad un francese o belga. L’aria di convivialità, allegria, spensieratezza che si respira in Vallonia, è invece una delle motivazioni che mi hanno convinta sempre di più sulla mia destinazione, scelta per questo motivo anche da tanti francesi.
L’altra è l’educazione. A Tournai ci si può formare in diversi ambiti grazie alle università dislocate al centro e nella periferia della città: dall’architettura alle arti (grafica, fumetto etc.) e infine alla comunicazione e l’infermieristica. Questi due ultimi settori di studio vengono approfonditi nella Haute Ecole, un’università a tutti gli effetti ma con l’approccio tipico delle scuole superiori per l’impegno richiesto agli studenti durante il percorso e l’impostazione pratica messa da parte da alcune delle nostre università: alla HelHa, infatti, la valutazione è determinata dalla bravura nella progettualità dello studente stesso, piuttosto che dalla ripetizione mnemonica dei concetti.
Frequentare questa scuola ha richiesto un buon livello di conoscenza della lingua francese non solo dal punto di vista orale ma anche scritto. Tuttavia le nozioni apprese si sono rivelate utili nei miei studi successivi per la magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa: nel corso dell’Erasmus, ho infatti sperimentato l’approccio belga nella redazione di un articolo, l’elaborazione di un intervista, la successiva limatura del materiale audio e video e la messa in onda on air delle informazioni raccolte, così come mi sono messa alla prova nel corso di animazione socio culturale e ho imparato le nozioni base di relazioni pubbliche e psicologia generale. Tutto ciò contornato da persone nuove conosciute all’Università o nel mio tempo libero e, come me, aperte al dialogo, alla conoscenza e, si sa, anche al divertimento.
Vivere a Tournai non è stato per niente monotono: qui ho incontrato presto un gruppo di amici con cui andare al cinema per vedere film in lingua francese e ho avuto l’occasione di esplorare i monumenti architettonici che hanno conquistato il titolo di “patrimonio Unesco”. Primo tra i due, le beffroi, la torre civica che, ultimata a Tournai nel 1188 è anche la più antica di tutto il Belgio. Nel 2000, invece, l’Unesco ha deciso di valorizzare la Cathédrale de Notre Dame, attualmente in restaurazione a seguito di un tornado che ha colpito la città nel 1999, abbattendosi pesantemente sulle sue architetture.
Iniziato il tirocinio presso l’ufficio turistico della città, mi sono dedicata alla visita dei musei, tra cui le musée des Beaux Arts e le musée d’histoire naturelle, e delle chiese, la più conosciuta l’église Saint-Jacques. Questo è stato il momento più proficuo dell’esperienza sia per conoscere meglio la città e i suoi lati nascosti, sia per approfondire la lingua in un contesto professionale presso un ente pubblico, che riceve solo pochi tirocinanti. Per ultimo ma non per importanza, nelle mie ore di stage ho avuto modo di scoprire le tradizioni folkloriste e la grande attenzione dei tournesiennes per la musica.

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In Erasmus non sono mancate le feste, necessario momento di condivisione, euforia e spensieratezza: ultima tra quelle cui ho partecipato, il Carnevale di Tournai. Questo grande evento che, di anno in anno, coinvolge sempre più persone, si svolge solitamente due settimane dopo il tradizionale carnevale e, fondato nel 1981, è caratterizzato da un tema che tutti i presenti seguono per decidere il costume da indossare. I festeggiamenti durano 3 giorni, di cui il primo è pensato come la vigilia del carnevale e viene chiamato Notte degli Intrighi; il sabato, invece, è caratterizzato di particolari tipi di panini dal Beffroi e dalla sfilata dei carri che termina con il rogo del Re; infine, la domenica è dedicata a “Le tour de café”, da parte delle confraternite. Quest’anno Tournai festeggia il suo Carnevale il 5-6 marzo sul filone portante “En vers & Contre Tout, che darà largo spazio all’immaginazione di chi parteciperà e rimarrà probabilmente tra i ricordi degli Erasmus che avranno l’occasione di viverlo in prima persona.
Questi ultimi si accorgeranno di quanto l’Erasmus gli abbia lasciato, anno dopo anno, mentre parlano con un compagno di corso o nel corso di un colloquio per un’azienda che vuole espandersi all’estero. Qualunque sia stata o sarà la vostra destinazione, l’Erasmus vi darà un occhio sul mondo e vi riporterà alla realtà come un boomerang, ma allo stesso tempo le competenze acquisite anche inconsapevolmente nel corso della vostra esperienza riemergeranno ogni qualvolta ne avrete bisogno.

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Maria Grazia Sanna

Maria Grazia Sanna

Nata a Sassari in Sardegna, dopo alcune esperienze all'estero, prosegue gli studi in Comunicazione pubblica e d'impresa a Bologna. Qui si aggrappa al suo sogno di scrivere per un giornale e fare di una passione un mestiere, con la consapevolezza di avere ancora tanto da imparare.

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